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Borgo Sud: sorelle nonostante tutto

Borgo sud

Borgo Sud, riuscitissimo seguito de”L’Arminuta”, edito da Einaudi nel 2017, e nella cinquina finalista della della LXXV edizione del Premio Strega, è un romanzo notturno, cupo ma profondamente emotivo.

Borgo Sud, che dà il nome al romanzo, è in realtà Borgo Marino, un quartiere di Pescara.

Scrive Donatella Petrantonio:

Borgo Sud non è un quartiere, è come un paese dentro la città.  Le donne ne sono le custodi. Con l’occhio al cielo e l’orecchio al vento tengono a mente i loro uomini in mare, e intanto crescono i figli. Combattono le avversità e le macchie di umido che si arrampicano su per i muri. Qui, dove un secolo fa era palude. Negli anni diventano anziane autorevoli, sono madri di una comunità. La tengono insieme, sapendo la vita di ognuno.

Ed è questo respiro lento, che sembra tenere fuori dal mondo chi lo sperimenta, ad essere croce e delizia per gli abitanti di Borgo Sud: Adriana lì è più amata che mai, ma anche più in pericolo che mai…

A Borgo Sud, tra i marinai di Pescara

Borgo Sud: la trama 

Un temporale disturba improvvisamente una giornata di festa, il vento e la grandine disperdono gli ospiti, una macchia di sangue si allarga sulla stoffa bianca del vestito. Donatella di Pietrantonio introduce il lettore nella vita dell’Arminuta, ormai cresciuta e diventata donna. In Borgo Sud troviamo l’ Arminuta lontana dalla famiglia d’origine e dall’Abruzzo, più precisamente a Grenoble. L’adolescenza, la carriera universitaria, la relazione con la sorella Adriana e con il fidanzato Piero, si trovano già alle sue spalle e restano sconosciute al lettore. I ricordi però irrompono di colpo nella mente dell’Arminuta, nel momento i cui giunge una terribile notizia che la richiama urgentemente nella sua terra.

 Donatella Di Pietrantonio non soddisfa  subito le  curiosità: il lettore non scopre, se non dopo parecchie pagine del romanzo, il contenuto di quella telefonata angosciante. Al contrario il lettore sarà  travolto dal turbolento rapporto tra le sorelle.
L’io narrante è ingabbiato in un matrimonio convenzionale: un appartamento borghese e un marito che ama, Pietro, pur sapendo che
«dentro la sua separatezza non l’ho mai del tutto raggiunto, mai nella sua verità».
Andare «oltre le apparenze, calme come l’acqua oltre le dune di Cerrano»  è più una caratteristica di Adriana, che invece vive tutte le sue inquietudini e le trasporta anche nella sua vita sentimentale. Solo l’amore per suo figlio Vincenzo, che incontriamo piccolissimo sin dalle prime pagine, sembra rappresentare un  punto fisso in un’esistenza incerta e traballante.
Rafael, il padre di Vincenzo, sembra rimanere nell’ombra

Si sono amati sempre, in quel loro modo appassionato e discontinuo. Si lasciavano per la voglia di ritrovarsi. Poi li ha separati altro, che Adriana chiamava sfortuna, invidia o cattiveria della gente.

Frammento dopo frammento, il lettore ricostruisce il passato di due sorelle che hanno affrontato la vita, unite da un’incolmabile solitudine che le ha rese fragili con il resto del mondo. Adriana e l’Arminuta si avvicinano e si respingono, in una sorellanza fatta di  attrazione e repulsione, desidero e negazione delle proprie origini.  E un desiderio impellente per entrambe: liberarsi dal passato che ha indelebilmente segnato il loro destino.

“Abbiamo litigato a parole aspre, ma anche come bambine, a spinte e strattoni. Adriana sapeva riportarmi indietro, a tutto quello che avevo voluto lasciare.”

“Lei, al contrario, era sempre così viva e pericolosa. Provavo forte il disagio di essere sua sorella.

I luoghi di Borgo Sud, Pescara e l’Abruzzo

Borgo Sud è un romanzo in cui i luoghi camminano mano nella mano con la storia.

Da una parte ci sono le montagne di Grenoble: la distanza, il rifugio scelto dalla protagonista per allontanarsi e iniziare una nuova vita. Ma inevitabilmente per quanto si voglia scappare si deve sempre fare i conti con il passato. Ed ecco che la protagonista torna nei tre luoghi dai quali aveva tentato, invano, di mettere distanza: Pescara, Borgo Sud e la casa di genitori.

L’Abruzzo risuona nei dialoghi e nelle espressioni dialettali di Adriana e della famiglia, nei gesti, nei nomi delle pietanze cucinate, nell’odore del mare che evapora in casa.

“Respiravamo un’aria sempre un po’ azzurra, entrava dalla terrazza affacciata sul mare. Il mare evaporava in casa nostra.”

La scrittura tesa e potente di Donatella Di Pietrantonio

Con la stessa maestria del precedente romanzo, anche in Borgo Sud l’autrice evoca immagini potenti, delineandole rapidamente con un linguaggio essenziale.

La tensione emotiva che percorre tutto il romanzo è costantemente alimentata dalle parole crude, dirette, ma profondamente cariche d’amore. Esattamente come la terra tanto amata dalla Pietrantonio: l’Abruzzo.

“Non eravamo più bambine, i segreti reciproci erano cresciuti con noi.”

«Può un abbandono durare per sempre?».

La domanda, al termine del romanzo, resta aperta. I personaggi hanno affrontato il non detto, ma qualcosa di irrisolto nelle loro vite è rimasto.