Mercantia è come quando guardi le stelle, quei puntini di luce che brillano ai nostri occhi dopo un viaggio lungo milioni di anni. Ti stupisci ogni volta che aspettassero proprio te, in questo preciso istante.
Magali Bondulich è arrivata a Certaldo da Rosario, Argentina: un percorso lungo e artisticamente intenso. Dentro Mercantia, un coloratissimo casino di street band, giocolieri, danze sui palazzi e musiche di ogni tipo, questa timida artista coi ricci ha messo in scena uno spettacolo di minime dimensioni e gigantesco impatto emotivo. Dando vita a Chiquito, il suo burattino, ci ha parlato di solitudine e del senso della nostra esistenza. Siamo un pò tutti Solo, viviamo i nostri giorni mossi da fili invisibili che ci conducono attraverso stati d’animo diversi. Può un piccolo burattino assumere espressioni così vere da diventare uno dei personaggi più profondi dell’intera festa? Si, se dietro c’è una talentuosa artista di strada. Una Maga, appunto.
Magalì, ci racconti come sei arrivata a Mercantia?
“Porto in giro questo spettacolo da diversi anni, inizialmente era ideato per essere rappresento in strada. E’ stato durante un viaggio a Barcellona che mi sono innamorata dei burattini. Viaggiando ho incontrato altri artisti burattinai, e questa mia passione ha preso sempre più piede. Mercantia mi è stata presentata da un collega burattinaio, sarei potuta venire un paio d’anni fa, ma non c’erano le condizioni. Adesso, eccomi qua.”
Il burattino protagonista di “Solo” ha un nome?
“Certo, si chiama Chiquito, che in italiano potrebbe essere “Piccolino”. E’ un burattino molto importante per me, perchè è il primo che ho realizzato. L’ho creato con tanto entusiasmo ed amore. Con Chichito ho imparato i segreti di questo mestiere. Costruendolo, ho iniziato a conoscerlo. Io e lui abbiamo viaggio tantissimo.”
Il tuo attore si muove, balla, vola e cambia l’espressione. E’ un burattino che vive e ci fa emozionare. Come ci riesci?
“Dentro il mio burattino, Chiquito, ci ho messo me stessa, mi rappresenta. Dentro c’è tutta la dedizione e l’amore che ho per questa arte, è questo che riesce a trasformare un burattino in un’attore. All’inizio, esibendomi in strada, sono rimasta molto sorpresa che la gente si emozionasse e mi regalasse cose molto carine”.
Ti esibisci solo in strada?
“Ho cominciato così, ma mi sono esibita anche in molti altri tipi di spazio. Ho partecipato a festival e sono andata in scena nei foyer di teatri, prima di altri spettacoli. Mi coinvolgono molto esibizioni di breve durata, come “Solo” (15 minuti, ndr) perchè così la rappresentazione diventa parte di altre cose che accadono, non necessariamente legate ad un evento teatrale o culturale”.
Perchè metti in scena una storia di solitudine?
“Quando ho scritto Solo, otto anni fa, era un tema che mi interessava, e anche adesso. La solitudine mi attraversa, quindi credo che tutto sia uscito così. Ho cominciato a parlare di questo tema, e non saprei cos’altro dire.”
Adesso ti rimetterai in viaggio. Che ricordo ti ha lasciato Mercantia?
“Erò già stata in Italia ma mi ero esibita solo in strada. Questa è stata la mia prima partecipazione ad un festival. E’ stata un’esperienza che ricorderò come una tappa importante del mio percorso.”

Foto: Mauro Menichetti©